L’allenamento dei Saints
New Orleans Saints, questa mattina. Coach Sean Payton è rigorosissimo con i media: massima disponibilità ma nessuna concessione a situazioni potenzialmente pericolose per la privacy della squadra, ecco perché questa mattina, al campo di allenamento dell’hotel The Grove – e non al London Colney dell’Arsenal, sede originariamente prevista – ha permesso solo ai giornalisti di New Orleans di seguire un quarto d’ora di seduta, poi via tutti e appuntamento alla riapertura del cancello, verso le 13.30 ora italiana.
In questo blog – lo ribadisco – non si fa informazione a 360° includendo tutto, ma solo fornendo una visione parziale, la mia, perché do per scontato che chi vuole informarsi sappia in genere l’inglese e dunque si legga interviste e dichiarazioni nelle sedi istituzionali. Per cui do la mia impressione, qui. Buona per quel che riguarda la disponibilità dei giocatori, ma questo è scontato: volenti o nolenti, gli atleti professionisti nello sport americano sono sempre raggiungibili, al contrario del nostro (e non solo nostro) calcio, che è a livelli primitivi.
Ho parlato con Will Smith e Scott Fujita, defensive end e outside linebacker, e Fujita è stato eccezionale per aneddoti: mercoledì assieme al terzo QB Joey Harrington, che è appassionato di calcio, è andato a vedere Chelsea-Roma, solo che dopo un po’ il tizio che era seduto davanti a lui, un signore sui 65 anni, piuttosto robusto, ha cominciato a lamentarsi perché le ginocchia di Fujita gli toccavano i gomiti. Il signore ha cominciato a dare gomitatine all’indietro, Fujita gli ha detto che essendo altro quasi 1.90 non poteva certo rimpicciolirsi, e ad un certo punto il tifoso del Chelsea si è girato con modi aggressivi e gli ha chiesto se voleva grane, mettendosi poi al telefono con, apparentemente, amici, per convocarli fuori dallo stadio. Fujita è rimasto inebetito di fronte alla scena, chiedendosi se fosse uno scherzo, poi il Chelsea ha segnato e il tutto è finito con una pacca sulla schiena ed un “siamo amici adesso, vero?”. Formidabile, però, Fujita, nell’eloquio e nella capacità di raccontare la scena.
Quanto al resto, mi ha colpito quanto sia basso Lance Moore: è vero che la sua statura è nota, ma vederlo fianco a fianco fa impressione. Non super l’1.75. Qui allego alcune foto.